Il Messaggero - Domenica, 22 Settembre 1974 - Cronaca di Roma

Aperto il festival pop a Villa Pamphili
Musica da 10 mila watt fino a martedì sera
Gli organizzatori giustificano la scarsità di grossi complessi con il basso prezzo del biglietto.
Molta attenzione per il folk impegnato - Folla coloritissima ma disciplinata

Il diluvio di venerdì (20) ha creato un sacco di problemi al festival pop di Villa Pamphili, ma non l'ha fatto saltare.
La musica è cominciata alle 16 di ieri, con 24 ore di ritardo sui programmi, e continuerà fino a martedì notte, interrompendosi soltanto dalle 24 alle 10 e 30 del mattino.
Pubblico di giovani, naturalmente, specialmente di giovanissimi. Ieri ne sono passati dai cancelli circa 6 mila e forse altrettanti sono entrati dl straforo attraverso i reticolati.

Per oggi ne sono previsti molti di più. Molti vengono da fuori e hanno il sacco a pelo sotto il braccio. Quelli che hanno deciso di passare la notte nei cespugli, il che sarebbe proibito ma sarà per forza tollerato dato che Villa Pamphili è immensa e piena di cespugli, dovranno però fare i conti con l'umidità. La vallata dove si svolge il festival infatti è ancora intrisa d'acqua: non un pantano come si era temuto, ma insomma non proprio piacevole.
Le immagini sono quelle ormai consuete di queste manifestazioni: pubblico stipato fino all'inverosimile, seduto per terra, davanti al palco, e viavai continuo di ragazzi in tutta la zona, bivacchi, fuochi la sera, bancarelle che vendono disegni, panini, bibite. dischi, poster, magliette. pop corn.

Una folla coloratissima, ma disciplinata più che mai. Nessuna esibizione fuori programma, nessun bisogno della polizia.
La musica: ieri non c'è stato gran che: il temporale aveva creato guai all'impianto di amplificazione da 10 mila watt, e si è perso tempo per ripararlo, mentre l'immancabile presentatore pop Eddy Ponti chiacchierava col pubblico per distrarlo.
Alcuni dei complessi previsti hanno rinviato ad oggi la loro esibizione, tra cui i « Ciampini e Jackson » e Angelo Branduardi. Ha suonato invece secondo il programma, in serata, il « Banco del Mutuo Soccorso », uno dei complessi rock italiani di più antica formazione e di maggior successo.

Oggi saliranno sul palco lungo cinquanta metri, tra gli altri, gli « Amazing Blondel », Richard Benson, la « Spirale », la « Preghiera di Sasso », James Jotti, i « Camisasca ».
Domani i « Soft Machine », quattro inglesi che da quasi dieci anni sono tra i capifila del pop-jazz d'avanguardia, e la cantante folk siciliana Rosa Balestrieri. Martedì chiuderanno il festival i giapponesi di Stomu Yamashta e il gruppo pop-jazz italiano « Perigeo ».

« Sappiamo bene che i grossi nomi sono pochi, dice David Zard, uno degli organizzatori della manifestazione ma costano cifre iperboliche che non possiamo pagare. Eric Clapton, per esempio, ha tre camion e 45 persone al seguito. che gli costano dieci milioni al giorno. Per venire, suonare e partire deve impegnare due giorni, che con le spese di viaggio fanno 45 milioni. Questo festival di villa Pamphili, spese di organizzazione a parte, finirà per costarne 22 in tutto ».
Quella del costo basso è stata una scelta precisa: è infatti questo il primo festival di musica giovane a prezzi davvero popolari: il biglietto per tutta la giornata costa 500 lire. Anche i panini non sono a prezzi inaccessibili e da oggi è in funzione una cucina da campo che fornisce un pranzo completo per 1200 lire.

Un esperimento? « Noi vorremmo continuare con questa politica, dice Zard, ma bisogna vedere se rientreremo nelle spese ». Una risposta prudente che va messa nel contesto della polemica sulla musica per i giovani gestita, ormai, a livello di pochi operatori che maneggiano miliardi. « Non possiamo mica rimetterci di tasca nostra », aggiunge Zard e rivela che il recente concerto di Frank Zappa ai Palasport si è chiuso con un passivo di 25 milioni. Ma allora dove vanno calcolati i massicci contributi delle case discografiche che notoriamente finanziano questi concerti ?

Quanto al «suono» d'insieme, c'è da dire che il rock duro, quello degli anni passati, si sente sempre di meno, e anche i miscugli elettronici sono in calo, i ragazzi chiedono musica popolare e accettano, assai più che in passato, il discorso politico. Ai primi raduni pop, quando sul palcoscenico saliva un cantante folk con la chitarra acustica, un sacco di gente si alzava e andava via. Adesso invece ascoltano in silenzio.


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Il Messaggero - Lunedì, 23 Settembre 1974
A Villa Pamphili quasi una scampagnata
Meno pubblico che nelle passate edizioni e la maggior parte non paga il biglietto.
Gli organizzatori chiuderanno in deficit ?

di FRANCESCO PEREGO

Domenica tranquilla, clima di strapaese e pubblico relativamente scarso ieri a Villa Pamphili per la seconda giornata del festival pop. L'affluenza non ha superato quella di sabato: più o meno diecimila giovani tra le dieci del mattino e le 24. Al primo festival di Villa Pamphili, due anni fa, di pubblico ce n'era il doppio. E i raduni internazionali di musica giovane, nel passato arrivavano a mettere insieme come niente centomila presenze. A Woodstock, e in altre due o tre occasioni, hanno superato il mezzo milione.

E' colpa di questo festival, che come si diceva ieri non raccoglie che uno sparutissimo drappello di grossi nomi, oppure l'epoca del pop collettivo è proprio finita ? Una risposta si può cercarla nello scenario del pubblico di Villa Pamphili: rari capelloni, rarissimi seguaci di Krishna col cranio rasato, la maggioranza erano studenti coi bluejeans freschi di bucato e la maglietta con le frange comprata in boutique. E c'erano i militari della Cecchignola in libera uscita, impacciati nelle divise. E anche, immagine del tutto inedita in una manifestazione di questo genere, tranquille famiglie borghesi con padre in cravatta. madre in tailleur e bimbo in pulloverino tenuto a mano da entrambi.

Una colossale scampagnata, insomma, e occorre riconoscerlo molto pulita. Le cartacce lasciate sui prati erano, a occhio, assai meno di quelle che restano ogni domenica a Villa Borghese, e il peggior danno lo avevano fatto in realtà i volantini pubblicitari distilbuiti a migliaia da una nota casa discografica (l'unica italiana a capitale pubblico).

Tra i complessi, la parte del leone è toccata a quello americano degli « Amazing Blondel ». Ma sono stati applauditi anche gli altri: Richard Benson, « Preghiera di Sasso », « Strada Aperta », « Crash », « Bauhaus », « Camisasca », James Jotti, Angelo Branduardi, « Ciampini e Jackson ». La « star » di oggi è il gruppo inglese « Soft Machine ».
Suoneranno di nuovo anche gli « Amazing Blondel », e poi « Sensation fix », « Spirale », « Crepuscolo », « Murple », « Kaleidon » , « Samadi » , « Albero Motore», Mauro Pelosi, il « Duo di Piadena ».
Per stasera, è prevista anche l'esibizione del « fenomeno » folk siciliano, Rosa Balestrieri.

Per domani è in programma il gruppo giapponese di Stomu Yamash'ta, ma gli organizzatori hanno fatto sapere che la sua partecipazione al festival potrebbe anche saltare. Questo perché, affermano, solo una minima parte del pubblico sta pagando il biglietto d'ingresso, che pure costa appena 500 lire e c'è il rischio che il raduno si risolva in un disastro finanziario. Oggi, nella speranza di un incasso più sostanzioso, ad ognuno che acquisterà il biglietto sarà regalato un poster.

Molta curiosità, infine, specialmente tra i giovani semisconosciuti che sono venuti a suonare gratis sperando in un pò di pubblicità, sta suscitando la presenza di un impianto mobile della casa discografica di Elton John, venuto apposta dall'Inghilterra per registrare tutta la musica del festival.


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Il Messaggero - Martedì, 24 Settembre 1974 - Cronaca di Roma (pagina 6)
Villa Pamphili: Più gente per il « pezzo forte »

di FRANCESCO PEREGO

Ci voleva il richiamo di un gruppo di musicisti veri per tirare un po' su le sorti di questo festival pop di Villa Pamphili.
Il nome del complesso inglese dei « Soft Machine », sul programma di ieri, è riuscito a dare un barlume di vita a una manifestazione che da due giorni si trascinava su toni grigi. Il pubblico, di fronte all'offerta di un prodotto musicale di alto livello, ha risposto. Non si è arrivati alle 20 mila persone del festival di due anni fa, ma probabilmente si sono raggiunte le 12-13 mila presenze simultanee.

Per la prima volta in questa occasione, sui prati del parco, si sono viste anche le facce dei frequentatori abituali dei concerti di jazz, e folte schiere di hippie più o meno autentici che sabato e domenica si erano fatte vedere con parsimonia.
In compenso la partecipazione di Stomu Yamash'ta, prevista per oggi, è stata annullata. Motivo ufficiale: troppo pochi gli incassi per permettersi la spesa per i giapponesi. Ieri, gli organizzatori avevano un'aria un pò meno lugubre che nelle precedenti serate. Ma lo ha ammesso perfino il presentatore Eddie Ponti, con la sua cordialità da caserma, che quasi di sicuro questa manifestazione sarà l'ultima del suo genere. L'epoca dei festival pop, insomma, è davvero chiusa.

Quanto ai « Soft Machine », non si può dire che non abbiano fatto le « primedonne ». Sono arrivati nel primo pomeriggio, intorno alle 16, e hanno subito piantato una grana per mettere a punto le loro apparecchiature sul palco. Si è dovuto accontentarli e il festival è stato sospeso per un ora e mezzo, mentre i loro tecnici trafficavano, con l'impianto. Poi se ne sono andati senza suonare. Sono tornati la sera, brontolando che era tardi - ma se i programmi erano slittati la colpa era loro - e ci hanno messo un'altra mezz'ora abbondante per prepararsi. Hanno attaccato a mezzanotte meno cinque, davanti a un pubblico gelato e fradicio di umidità. Il risultato dovrebbe valutarlo il critico, ma non pareva al di sotto del loro livello standard, cioè molto alto. Semmai, anche per loro si cominciano a sentire gli anni: sempre tanta invenzione, ma qualche volta si preoccupano molto, di essere piacevoli...

Sconcertante, invece, l'accoglienza riservata a Rosa Balestrieri, la cantante folk siciliana, che è stata fischiata e ha dovuto lasciare il palco dopo un quarto d'ora. Il suo genere troppo « autentico » non è stato capito.
Mentre il « Duo di Piadena », che canta in modo semplicissimo motivi popolari padani, ha avuto applausi calorosissimi.
Tutta Villa Pamphili ha cantato con loro « Bandiera Rossa » e « Bella Ciao ».

C'era anche la televisione: una troupe di « Sapere » che girava un servizio sui « Bambini di Dio » (setta mistica americana sul filone « Jesus Christ Superstar ») sullo sfondo del festival, filmando un gruppo d ragazzi e ragazze inglesi in calzamaglia con la faccia lugubremente truccata da clown.

Tra gli altri che hanno suonato, i « Sensation Fix » hanno presentato una musica che ricordava quella dei «Pink Floyd» prima maniera, e i « Kaleidon » - italiani - un impasto di pop-jazz molto allegro e pieno di entusiasmo.
Oggi, il gruppo di punta è quello del «Perigeo». Verranno anche « Ibis », « Assemblage », Ines Carbona, « Crepuscolo », James Jotti, « Etna ».

Sul festival è stato diffuso ieri un comunicato molto critico di « Stampa Alternativa »: il gruppo radicale denuncia simbolicamente gli organizzatori di Villa Pamphili che hanno promesso un festival e invece hanno presentato solo « qualche gruppetto italiano scalcinato, con l'amplificazione che non funzionava ».


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